mercoledì 6 marzo 2013

Il melo nell'oceano

Un vecchio maestro, un antico Buddha disse: In un luogo dell’Oceano, a una profondità infinita, un melo sboccia in una moltitudine di fiori. 
Chi vuole vederlo e si immerge nell'acqua deve perdere qualche cosa, una scarpa, i capelli o un ricordo. 
Più profondamente egli si immerge, più cose di se stesso perde ed oblia nell’acqua verde e frusciante come un bosco di faggi. 
Per esempio dimentica di respirare. 
Eppure respira. 
E non respira acqua. 
Chi giunge a vedere il melo come lui sboccia in fiori di carne e di acqua luminosa. 
Come fare a immergersi? 
In quel punto dell’Oceano l'acqua è così densa che neppure uno spillo potrebbe penetrarla! 
Dimentico anche dello spillo, il drago azzurro vi scompare in un diadema di spruzzi. 
Ogni goccia ricadendo diviene un seme. 
Ogni seme, sul fondo dell’Oceano, si sviluppa in un albero di melo. 
Ogni melo fiorisce di fiori preziosi. 
E il drago? 
Non c’è mai stato. 
Così neppure l’albero di mele. 
Ogni respiro si fa fiore nella profondità della mente. 

di Pietro Homyo, monaco zen





Amo molto i merli, sia i maschi neri col becco giallo, che le femmine, più discrete....
Qui, vicino alla mia casa, c’è un piccolo giardino e ne vedo ogni giorno molti, col loro becco giallo...
Non so perché, ma quando vedo un merlo penso subito alla dolcezza e alla compassione del bodhisattva, colui la cui natura è il Risveglio..... 

Sul ramo secco 
Non cade anche stanotte 
II vociare del merlo. 

Davvero dolce

Nel becco del merlo 
la ciliegia matura. 


di Maresa Myogen, monaca zen




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