martedì 10 giugno 2014

Sedere nella quiete

 Lo scorso 7 giugno diverse persone si sono sedute in cerchio nella sede dell’associazione, nella pace di un caldo pomeriggio di fine primavera.

Insieme a loro, altri praticanti, in altri luoghi della città, si sono seduti nello stesso silenzio, corpo immobile, respiro tranquillo, mente aperta.

Al termine, a partire dall’esperienza di unità di corpo-spirito nel momento presente, sono scaturite alcune parole che esprimono il senso della pratica di ognuno, al di là di ogni definizione e di ogni appartenenza.



L’importanza di incontrarsi in un modo assolutamente diverso, cercando il non detto nel torrente dei pensieri brulicanti


Dove vado quando medito? Vado nello stesso luogo di quando sogno? È il cuore che si apre o è la mente?


Meditare è farsi ponte fra terra e cielo
Meditare insieme è condividere e far circolare energie animiche


Bagno di luce, il corpo vuoto, espansione e collegamento, il corpo rivuole il suo spazio e pesantezza


Meditazione come ricerca di connessione tra sé e il resto del vivente
Meditazione come immersione verso un ritmo vitale primario, verso una energia naturale
Meditazione come capovolgimento di modalità fisiche, mentali e relazionali di comportamento
Meditazione come condivisione, come proposta di rapporti ravvicinati e pacificanti
Meditazione come interazione amorevole e non invasiva con la natura e l’ambiente che ci circonda
Meditazione come ricerca spirituale, attraverso gli strumenti del corpo e della condivisione
Meditazione come ricerca di sé fuori dall’egocentrismo
Meditazione insieme per costruire una rete di sinergie positive che possano arricchire il nostro territorio, in un gesto ampio e minimale