mercoledì 3 aprile 2013

Il Cerchio nel Secolo XIX...

Riproponiamo qui un articolo apparso sul quotidiano IL SECOLO XIX del 28 ottobre 2008, nel quale venivano presentate e commentate dal giornalista Mario Schenone due iniziative proposte il sabato precedente da Il Cerchio: una lettura di racconti zen ed un concerto di musica indiana con Swami Nirvanananda.



Sempre più persone sentono il bisogno di evadere dallo stress della vita quotidiana e tra le forme di “evasione” più diffuse ai giorni nostri ci sono lo yoga e lo zen. 
Sabato l’associazione Il Cerchio “Una via fra oriente e occidente”, di Savona, ha dato vita ad un doppio appuntamento per presentare le sue diverse attività. 
Nel pomeriggio ha preso corpo una manifestazione all’insegna dello zen, diretta da Marco Viale, responsabile di questo settore nell’associazione Il Cerchio. 
“Obiettivo era quello di presentare la nostra attività di meditazione, che proseguirà nel corso dell'anno nell'associazione Il Cerchio - afferma Viale - Si tratta di un’attività legata allo Zen, una delle tradizioni del buddhismo fra le più antiche, che ha l’obiettivo di riportare ai valori essenziali della natura umana, vale a dire la saggezza, la compassione, il rispetto del prossimo e dell'ambiente, la comprensione delle leggi invisibili che regolano il mondo e le relazioni fra gli esseri umani e non solo. 
Questo insegnamento, che va oltre ogni epoca, serve innanzitutto ad estinguere la sofferenza. 
Noi proponiamo tre appuntamenti la settimana di un’ora, un’ora e mezza ciascuno, nel quale si punta principalmente sulla meditazione seduta (zazen) e camminata (kin-hin). 
Chi pratica queste tecniche vuole conoscere prevalentemente se stesso, attualmente a frequentare sono in prevalenza donne, dai trent’anni in su, anche se non esiste un limite di età. 
Per praticare lo zen non è richiesta una particolare somma, c’è una quota associativa di 15 euro l'anno all'associazione il Cerchio, oltre ad un contributo per le spese vive della struttura, che si aggira tra i 5 e i 25 euro al mese, a seconda della frequenza, con agevolazioni per i meno abbienti. E’ una pratica che non dà subito risultati ma che coinvolge sempre persone nuove. Io sono savonese, ho 53 anni, e sono diventato monaco zen nel '96, dopo aver praticato per tre anni. Insegno insieme a mia moglie, Maresa Di Noto, che è responsabile del gruppo insieme a me e facciamo parte dell’Associazione Zen Internazionale e dell’Associazione Buddhista Zen d’Europa”. 
Un disegno di Marco Viale
L'associazione Il Cerchio aveva però dato vita ad un doppio appuntamento. Nel pomeriggio, come detto era prevista la lettura di racconti Zen curata da Marco Viale mentre, a seguire, ha preso corpo una serata di canto devozionale a scopo benefico per un progetto in India per la scuola di un villaggio di lebbrosi. 
Protagonista era Swami Nirvanananda, accompagnato da sitar e tabla, due strumenti tradizionali della musica classica indiana, suonati per l’occasione, il primo da Claudio Berruti e il secondo da Maurizio Mordocca. 
“Nirvanananda è una persona che dopo trent’anni di pratiche yoga, meditazione e diversi viaggi in India, ha preso i voti come Saniassin, con i quali una persona si impegna a dedicare la sua vita alla ricerca interiore e alla spiritualità - sostiene la direttrice della scuola di yoga dell'associazione Il Cerchio, Chiara Spinetti, di Savona - Nel corso della serata sono stati proposti canti spirituali della tradizione indiana e di altre tradizioni. Tutto questo rientra nel contesto delle attività collegate allo yoga. 
Io ho iniziato a praticare lo yoga a 17 anni e non ho mai smesso. Oggi ho 48 anni, insegno educazione fisica al “Chiabrera” e anche yoga con il Cerchio e posso dire che questa disciplina ha dato una svolta alla mia vita, fin dall’età dell’adolescenza. 
Si tratta infatti di una disciplina che permette di conoscere a fondo noi stessi e di entrare in contatto con la nostra sfera spirituale”. Lo yoga è una antichissima pratica che si è sviluppata in India. Si tratta di un mezzo concreto e preciso che partendo da ciascun individuo, nel rispetto della sua personalità e morfologia conduce, attraverso il raggiungimento di un equilibrio psico-fisico, ad uno spazio interiore dell'individuo stesso. 
Il percorso parte dal corpo con la pratica di Asana, vale a dire un raffinato lavoro sulle posture che porta ad una maggiore consapevolezza del corpo stesso, con una regolazione e un riequilibro delle sue funzioni e all’ottenimento di una maggiore mobilità articolare. 
Lo Zen consiste invece nel sedersi in una postura di grande concentrazione, senza scopo nè spirito di profitto. 

MARIO SCHENONE 

Swami Nirvanananda

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